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  • Immagine del redattore: Paola Foggetti
    Paola Foggetti
  • 25 nov 2020
  • Tempo di lettura: 1 min

Aggiornamento: 13 set 2021


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Sabato 5 dicembre h 17:00

Seminario Webinar Live www.eurekacademy.it

A cura di

Paola Foggetti e Gianluca Bruti

La parola Prevenzione ci rimanda al concetto di Salute, in senso generale la salute psicobiologica.


Ma noi in quanto esseri umani siamo interconnessi almeno con il Pianeta che forse indegnamente abitiamo. Il percorso che andiamo ad osservare inizia dal Macro Sistema per poi giungere ai Micro sistemi fino all’uomo, all’individuo e poi tornare al Macro, come un canone inverso.


Crediamo profondamente che il tema complesso della Prevenzione psicobiologica non può semplicemente considerare i singoli segnali psichici e somatici, ma riteniamo che tali risposte psicofisiche siano indissolubilmente connesse a una moltitudine di contesti che, come anelli concentrici, si riflettono nel nostro ambiente di vita, si organizzano in stili di comportamento, formano pensieri, esprimono emozioni e delineano, in ultima analisi, le nostre abitudini, le nostre regole, la nostra cultura.

La cultura, quindi, può influenzare le scelte alla Salute. Ognuno di noi, nel proprio microcosmo, a partire da quello biologico, può fare prevenzione solo se consapevole che i nostri organismi conservano la salute, in modo interconnesso, condizionando i luoghi dal Micro al Macro che abitano e, da cui, prendono vita.”


  • Immagine del redattore: Paola Foggetti
    Paola Foggetti
  • 24 nov 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

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Un carico di eventi traumatici nella vita aumenta ulteriormente il rischio di sviluppare un Disturbo da Stress Post Traumatico (di tipo complesso).

In riferimento ai traumi, il detto: “il tempo cura tutte le ferite” è falso, per questi motivi:


1) Le ferite non sono tutte uguali. Le ferite di eventi abnormi, che producono effetti traumatici, è bene curarle subito per non rimanere intrappolati nella sofferenza del passato, mentre la propria vita continua a scorrere;

2) L’età della persona influisce, in modo variabile, sugli effetti di un evento traumatico;

3) Le risorse necessarie disponibili (interne ed esterne), per gestire e per superare un evento traumatico, non sono sempre efficaci o possono risultare assenti;

4) I traumi cumulativi e ripetuti (sia nei bambini che negli adulti) richiedono sempre un intervento terapeutico mirato e attuabile appena possibile.


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(dipinto ippocampo di Greg Dunn)


I Traumi cumulativi (e talvolta anche quelli singoli) alterano il funzionamento di alcune aree cerebrali, in particolare dell’ippocampo e dell’amigdala. L’alterazione di queste aree determina il formarsi di memorie persistenti, invasive e frammentate.


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I sintomi più frequenti: iperarousal (iperattivazione generalizzata), dissociazione, flashback, evitamento persistente (di luoghi, cose, o situazioni che possono far rivivere il trauma), disturbi del sonno.

Le funzioni del sistema nervoso autonomo risultano alterate: l'organismo risponde in modo estremo agli stimoli che rievocano il trauma (aumento del ritmo cardiaco, aumento o diminuzione della pressione sanguigna, ansia intensa o attacchi di panico, disturbi gastroenterici e neurovegetativi - come nausea, dolori addominali, cefalee, svenimento).

Le alterazioni neurormonali, altresì, incidono sulle modalità in cui le esperienze traumatiche vengono depositate (consolidate) nella memoria a lungo termine.

In tutti gli studi clinici condotti su persone che hanno subito Traumi Complessi sono presenti stati depressivi protratti.

La cura deve essere specialistica e mirata. Esistono dei protocolli psicoterapeutici di provata efficacia, riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale. Uscire dal trauma è possibile.




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