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Personalità

Personalita

E’ opinione comune che la Personalità o il Carattere di una persona sia definito fin dalla nascita e quindi immodificabile perché innato: “Sono fatto così, non posso cambiare”, “La nostra relazione è finita perché avevamo caratteri incompatibili”, ecc..

Esiste nella natura umana una predisposizione epigenetica di risposta agli stimoli interni e ambientali, esiste cioè, un certo temperamento geneticamente determinato, che può variare da individuo a individuo. Il temperamento è quindi un insieme di disposizioni comportamentali che riflettono una certa variabilità biologica.

Alla nascita i bambini non sono tutti uguali, ad esempio, hanno modi diversi di reagire all’ambiente, sia quello relazionale sia quello fisico. Alcuni bambini sono più reattivi agli stimoli, altri più capaci di regolare i loro ritmi biologici o più veloci nel recuperare uno stato di calma dopo un disagio. Questo “stile temperamentale”, è, almeno in parte, orientato dal funzionamento di alcuni geni. Da alcuni anni un nuovo ambito di ricerca, noto come epigenetica, ha iniziato a documentare che il modo in cui questi geni funzionano, ovvero, si esprimono, non è immutabile. In altre parole, le esperienze precoci vissute dal bambino possono modificare l’attività del DNA e di conseguenza modificare i comportamenti associati a determinati geni.

Quindi la Personalità di un individuo si sviluppa e si struttura nel tempo attraverso un processo che integra le caratteristiche innate con le esperienze di relazione ed interazione ambientale (rapporti primari con le proprie figure di attaccamento, contesti sociali e culturali).

La Personalità, dunque, risulta essere un processo dinamico e flessibile, che predispone l’individuo al migliore adattamento al proprio ambiente di vita. Pertanto il modo di pensare, sentire e comportarsi non è immutabile nel corso della vita ma modificabile perché deriva dall’esperienza e dall’adattamento tra i propri bisogni, motivazioni e la realtà esterna.

Le persone che mancano di riflessività e flessibilità rispetto al contesto, sviluppano un Disturbo della Personalità. Chi ne soffre presenta degli stili di pensiero e di comportamento rigidi ed immutabili nel tempo, nonostante cambino gli ambiti e le situazioni da affrontare; questo implica anche difficoltà nei rapporti interpersonali che provocano forti disagi e profonde sofferenze.

La letteratura clinica contemporanea (DSM 5 - Il Manuale diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, quinta edizione) ha classificato 10 Disturbi di Personalità

I disturbi di personalità

DISTURBO PARANOIDE DI PERSONALITÀ

Le persone che presentano tale disturbo si caratterizzano per una marcata sfiducia e sospettosità. Il mondo è vissuto come ostile e le persone che soffrono del disturbo paranoide di personalità presumono di essere sfruttate, umiliate, ingannate e danneggiate. Gli individui che sviluppano una personalità paranoide appaiono gelidi, distaccati, permalosi e ostinati e sempre pronti a contrattaccare risultando polemici e ipercritici. Ne conseguono uno stato di allerta e di tensione fisica insopportabile. Possono essere costantemente risentiti, gelosi e possessivi. Questo modo di essere può suscitare negli altri sentimenti di rabbia e ostilità che verranno vissuti dalla persona con disturbo paranoide di personalità come una conferma alla propria convinzione che gli altri le sono ostili. Le reazioni emotive marcatamente e frequentemente provate sono la rabbia, il risentimento, l’ansia, la tristezza, un profondo senso di solitudine.

DISTURBO SCHIZOIDE DI PERSONALITÀ

Questo disturbo è caratterizzato da distacco dalle relazioni sociali e da ridotta manifestazione emotiva. Gli individui con il disturbo schizoide di personalità appaiono indifferenti alle relazioni affettive, ad avere interesse di far parte di un gruppo sociale. La mancanza di desiderio e piacere ad avere relazioni con altre persone li porta ad isolarsi o comunque ad avere relazioni superficiali, senza che questo causi loro particolare sofferenza; i pensieri prevalenti sono: “preferisco stare solo”, “non mi sento motivato a stare con gli altri”, “che importa”. Lo scarso desiderio riguarda anche le esperienze sessuali che sono rare, assenti o non appaganti in senso affettivo.  In sintesi, queste persone osservano e forse fantasticano la vita invece che esserne attori.

 

DISTURBO SCHIZOTIPICO DI PERSONALITÀ

Le persone con questo disturbo presentano un forte disagio nelle relazioni interpersonali e manifestano una notevole eccentricità o bizzaria nel comportamento. Possono essere eccessivamente superstiziose, pensare di possedere poteri particolari come leggere il pensiero altrui, predire gli eventi, avere poteri magici. Possono essere sospettose e credere che gli altri complottino contro la loro persona.

 

Queste persone provano un senso di disagio e ansia nelle relazioni affettive e presentano una ridotta capacità sociale. In condizioni di stress possono presentare sintomi psicotici generalmente di breve durata.

DISTURBO ISTRIONICO DI PERSONALITÀ

La personalità istrionica è caratterizzata da una eccessiva emotività e una continua ricerca di attenzione. Le persone che soffrono di questo disturbo si esprimono e si comportano in modo impressionistico ed esibizionistico, possono mostrarsi inappropriatamente seduttive o provocatorie. L’eccessivo bisogno di essere apprezzate e riconosciute dagli altri, non permette loro di prestare attenzione alle proprie esperienze interne, sperimentando , dunque, uno scarso senso di identità personale.

Le persone con disturbo istrionico quindi dipendono molto dagli altri pur ostentando, talvolta, sicurezza e grande entusiasmo. Sono fortemente suggestionabili e influenzabili dalle opinioni altrui. Per tutte queste caratteristiche possono essere accusate di essere persone superficiali, di simulare i sentimenti perché inautentici. Le continue conferme e richieste di accudimento, attuate anche con comportamenti manipolatori, determinano grandi difficoltà e rotture nelle relazioni affettive, cause principali di richiesta di aiuto.

DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITÀ

Le caratteristiche principali sono la superbia, l’arroganza, la grandiosità, il costante bisogno di ammirazione e la mancanza di empatia. Gli individui che soffrono di tale disturbo possiedono un irrealistico concetto di sé e si pongono spesso obiettivi molto elevati. Nello stesso tempo sono estremamente sensibili alle critiche, non tollerano di essere messi in discussione e desiderano una costante approvazione. La pretesa di affetto e di costante approvazione, lode e considerazione per la loro persona sono le modalità che le persone che soffrono del disturbo narcisistico di personalità utilizzano per tentare di sostenere la stima di sé, che nonostante le apparenze, è molto fragile. La mancanza di empatia non permette loro di amare e rispettare il valore e i bisogni dell’altro. Possono pensare di sentirsi capiti solo da persone speciali nelle quali loro si rispecchiano. Le emozioni maggiormente sperimentate sono la grandiosità di sé, il disprezzo, l’invidia, la disperazione e la collera quando vacilla il loro senso di potenza e ammirazione da parte degli altri.

Qualsiasi limitazione anche fisica come una malattia o un’imperfezione, possono determinare stati di crisi importanti da indurle a far abuso di sostante psicoattive o di alcol, con la credenza onnipotente di essere in grado di sfuggire alla dipendenza.  La richiesta di aiuto da parte di queste persone è sempre molto difficoltosa, la paura di essere “sottomessi” e “considerati fragili o incapaci” è devastante e intollerabile. Quando si rivolgono ad uno specialista, le persone con disturbo narcisistico di personalità, generalmente si trovano in uno stato profondamente depressivo o di disperazione e collera.

DISTURBO ANTISOCIALE DI PERSONALITÀ

E’ caratterizzato da una grave inosservanza e violazione dei diritti degli altri, delle norme sociali e giuridiche, che la persona mette in atto fin dall’adolescenza. Atti illegali, furti, rapine, molestie, ecc.. sono comportamenti ripetutamente agiti dalle persone che soffrono di tale disturbo . Le persone con disturbo antisociale di personalità sono irritabili ed estremamente aggressive e sono incapaci di valutare le conseguenze per sé e per gli altri delle proprie azioni. Tale disturbo va distinto dal comportamento criminale che ha, invece, scopi specifici di guadagni personali ed è attuato con estrema logica, freddezza e determinazione, caratteristiche assolutamente opposte al comportamento impulsivo, aggressivo, irresponsabile e senza la valutazione dei rischi da parte della persona con disturbo antisociale di personalità.

DISTURBO BORDERLINE DI PERSONALITÀ

Il Disturbo Borderline di Personalità è un disturbo di personalità caratterizzato da marcati e repentini cambiamenti dell’umore(instabilità emotiva), da una significativa vulnerabilità emotiva, da una marcata disregolazione delle emozioni e da comportamenti impulsivi, spesso, auto ed etero lesivi.

Tra i disturbi di personalità, il disturbo borderline è quello che giunge più frequentemente all’osservazione clinica.

Le persone che soffrono di questo disturbo possono avere oscillazioni rapide di stati affettivi: sentirsi tranquille ma rapidamente essere sovrastati da una forte tristezza; oscillare tra sentimenti di rabbia intensi e sensi di colpa. A volte le emozioni contrastanti sono presenti contemporaneamente, tanto da creare caos nel soggetto e nelle persone a lui vicine.

La caoticità emotiva insieme all’impulsività nei comportamenti si scatenano, generalmente, in risposta ad eventi relazionali spiacevoli come un rifiuto, una critica o una disattenzione da parte degli altri.

I soggetti che soffrono di disturbo borderline hanno quindi importanti difficoltà: di riflessione sui propri stati mentali, sulle proprie esperienze relazionali in modo coerente e integrato.

Per fronteggiare gli stati affettivi più intensi di disperazione, rabbia, paura e senso di vuoto profondo, spesso le persone che soffrono di Disturbo Borderline di Personalità, ricorrono a comportamenti impulsivi come litigi violenti fino alla rissa, abuso di sostanze, abbuffate di cibo, promiscuità sessuale, gioco d’azzardo, atti auto lesivi come tagliarsi o infliggersi ferite, fino ai tentativi di suicidio.

Le rappresentazioni mentali che i soggetti hanno di sé e degli altri sono dicotomiche: tutto o nulla, buono o cattivo, le idee oscillano rapidamente tra l’idealizzazione dell’altro e la sua svalutazione. Per questo motivo le relazioni sono intense, coinvolgenti ma tumultuose in quanto estremamente instabili e caotiche.

Tutte queste difficoltà nel mantenere le relazioni affettive stabili e sicure incidono drammaticamente sulla stima di sé, per cui le persone che soffrono di questo disturbo si percepiscono contemporaneamente sbagliati e fragili. Quando la percezione di fragilità e impotenza è forte, a volte, l’altro (o il mondo intero) è vissuto come un nemico da cui difendersi.

La letteratura e la ricerca scientifica sul disturbo borderline di personalità evidenzia che un’alta percentuale di soggetti che soffrono del disturbo rispondono ai momenti di crisi di intensa paura e stress  con degli stati dissociativi, durante i quali perdono transitoriamente le capacità critiche e il senso di sé.

Il Disturbo Borderline di Personalità va distinto da altri disturbi psicopatologici con i quali ha delle caratteristiche in comune. E’ importante distinguere il Disturbo Borderline di Personalità con il Disturbo Bipolare: entrambi i disturbi presentano stati intensi di euforia e di depressione. Tuttavia il disturbo borderline è caratterizzato da una disregolazione emotiva pervasiva e da oscillazioni dell’umore dipendenti da un contesto, in particolare dalle relazioni interpersonali. Nel disturbo bipolare, invece, le oscillazioni si presentano in modo ciclico e quasi sempre indipendenti dal contesto.

Le cause

La letteratura scientifica è concorde nell’indicare come fattori di rischio del disturbo borderline di personalità due fattori interagenti:

  • Un’infanzia trascorsa in un ambiente caotico, svalutante, maltrattante sia sul piano fisico che psicologico, abusante, o violento

  • Temperamento biologico che predisporrebbe il soggetto allo sviluppo della disregolazione emotiva

Il trattamento

Il Disturbo Borderline di Personalità è tra i disturbi psicopatologici più studiati. Sono stati studiati e validati alcuni protocolli di trattamento. Le forme di psicoterapia di matrice cognitivo-relazionale e psicodinamica individuale e/o di gruppo integrata con la farmacoterapia, risultano le forme elettive di trattamento. Nei casi in cui l’incolumità della persona è gravemente a rischio, si può ricorre ad un ricovero, generalmente di breve durata.

Il disturbo borderline è un disturbo complesso quindi la cura e il trattamento delle persone che ne soffrono può richiedere interventi flessibili, multisciplinari in équipe, concordati con i pazienti.

DISTURBO EVITANTE DI PERSONALITÀ

Profondi sentimenti di inadeguatezza, vergogna, di ipersensibilità alle critiche e al giudizio negativo altrui, caratterizzano le persone con disturbo evitante. Questi pensieri e stati emotivi determinano un elevato grado di inibizione e ritiro sociale. Solo quando le relazioni interpersonali sono conosciute e collaudate (per es. con i familiari) le persone si sentono rassicurate nella relazione. Pur desiderando una vita sociale e affettiva, tendono ad evitare di mostrarsi in pubblico o fare nuove conoscenze per paura di esporsi, di dire o compiere qualcosa di sbagliato, per paura di essere umiliati. Il timore più grande che caratterizza tale disturbo è l’estrema sensibilità al rifiuto, solo quando le persone sono certe di un’accettazione totale possono sentirsi abbastanza sicure da intraprendere una relazione sentimentale. Tipiche del disturbo sono la riluttanza nel fare confidenze, la timidezza esasperata e, appunto, l’inibizione sociale.

Il disturbo evitante di personalità si struttura intorno a sentimenti di ansia, paura e vergogna. I soggetti che ne soffrono sono estremamente ansiosi di sapere come sono visti dagli altri e spesso interpretano come critiche osservazioni assolutamente innocenti. Nelle situazioni sociali pensano di essere sempre inadeguati e di non valere abbastanza, si sentono goffi e ricorrono quindi all’evitamento come unico comportamento auto protettivo che innesca e rinforza circoli viziosi di esclusione, inadeguatezza e senso di solitudine.

Coltivano interessi ed attività solitarie, in cui si permettono di fantasticare ed entrare in contatto con le proprie emozioni piacevoli, come ascoltare musica, leggere, immergersi nella natura, chattare …

Questo stile di vita povero di stimoli e monotono può condurre a veri e propri stati depressivi.

DISTURBO DIPENDENTE DI PERSONALITÀ

E’ un disturbo caratterizzato dall’estrema necessità di avere e mantenere rapporti affettivi. Il comportamento espresso dalle persone che soffrono di dipendenza patologica è improntato all’attaccamento, correlato al bisogno che gli altri si prendano sempre cura di loro. Gli individui che soffrono di tale disturbo hanno grande difficoltà nel prendere decisioni autonome, paura di non essere in grado di prendersi responsabilità o di disattendere con le loro scelte le immaginarie aspettative dell’altro. Sono costantemente bisognose di consigli e rassicurazioni, riluttanti ad esprimere le loro opinioni per paura di essere in disaccordo con gli altri. Generalmente sono persone chiuse, schive inibite, si sentono profondamente a disagio e indifese quando sono sole. Le persone che soffrono di disturbo dipendente di personalità vivono, infatti, nel terrore di essere abbandonate e sono sconvolte quando una relazione sentimentale finisce.

 

Per tale motivo questi soggetti sono disposti a fare cose spiacevoli e talvolta anche contro la loro volontà per riuscire graditi e ad accettare situazioni per chiunque altro intollerabili, per esempio subire umiliazionie/o violenze, pur di evitare il distacco e la perdita. Le persone che soffrono del disturbo dipendente di personalità possono condurre un’esistenza più o meno equilibrata, finché è mantenuta la relazione di dipendenza da cui traggono la forza per funzionare adeguatamente. Quando, però, questa si interrompe, per es. per la violenza divenuta insostenibile, la morte di un coniuge, dei genitori o per una separazione, possono andare incontro a profonde sofferenze: ansia intollerabile, stati depressivi, ecc..

DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO DI PERSONALITÀ

Il disturbo ossessivo compulsivo di personalità è caratterizzato da eccessiva preoccupazione per l’ordine, eccessiva scrupolosità e coscienziosità, rigidità nell’osservazione delle regole e convenzioni, dedizione eccessiva al lavoro, perfezionismo e rigidità di pensiero. Nelle relazioni interpersonali le persone che soffrono di tale disturbo si mostrano formali educate e corrette e contemporaneamente giudicano e controllano il comportamento altrui. Hanno notevole difficoltà ad esprimere i loro sentimenti e a manifestare empatia e calore verso gli altri.

Le emozioni più frequentemente vissute dalle persone che soffrono di disturbo ossessivo compulsivo di personalità sono l’ansia, la paura di essere disapprovati e giudicati, la rabbia e l’ostilità verso gli altri legate alla convinzione di non poter esprimere le proprie emozioni e i propri pensieri, sensi di colpa quando credono di non aver soddisfatto i propri standard lavorativi o etici.

Il disturbo ossessivo compulsivo di personalità, pur avendo delle caratteristiche in comune con il Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC), se ne differenzia sostanzialmente per il fatto che chi soffre di DOC, tormentato dalle ossessioni e dai rituali riconosce il problema e desidera liberarsene. Mentre chi soffre di Disturbo ossessivo compulsivo di personalità (DOCP) raramente prova disagio per le proprie caratteristiche di personalità e piuttosto le considera come altamente adattive.

La richiesta di aiuto da parte delle persone che soffrono di questo disturbo, quindi, può nascere come conseguenza di una compromissione nell’ambito lavorativo o relazionale.

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