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    • Paola Foggetti
      • 26 ago 2018
      • Tempo di lettura: 2 min

    Alza lo sguardo


    "Mentre cammini alza lo sguardo e osserva quello che vedi intorno a te: persone, case, palazzi, alberi, animali ...

    poni attenzione ai colori e prova a ricordarli

    Appunta tutto quello che vedi, forse scoprirai qualcosa "

    "E se non vedo nulla?"

    "Allora inventa"

    ...

    L'indicazione di compiere dei movimenti del corpo, e nello specifico, di riattivare la motricità oculare, può favorire, in persone che soffrono di una profonda tristezza, sono abuliche, o sono scoraggiate, la comparsa di pensieri positivi, aperti alla speranza di una motivazione personale.

    Tuttavia non è così semplice, i meccanismi che ne sono alla base possono essere letti sul piano neuropsicofisiologico e secondo la teoria dei sistemi motivazionali interpersonali (Liotti, 1991-2017).

    Lo sguardo è il primo processo cognitivo ed emozionale (Ruggieri, 1987-2013), e già nella prima infanzia rappresenta un pattern mimico-espressivo attraverso il quale il bambino si pone nell'interazione con l'altro e con l'ambiente (Aringolo, Foggetti 2009).

    Da un punto di vista psicofisiologico (Ruggieri, 1987-2013), la motilità dello sguardo coinvolge tutta la muscolatura fronto-oculare e peri-oculare e il conseguente orientamento dello sguardo e la "messa a fuoco" indicano diverse modalità attentive: in uno sguardo "rilassato" l'attenzione è fluttuante, lo sguardo "perso" può indicare un'assenza parziale di attenzione, o ancora in uno sguardo "fisso" l'attenzione è focalizzata verso contenuti interni o esterni, ma in questo caso i pensieri e le immagini sono fortemente selettivi e non permettono di notare altro, e così via.

    Una condizione psicopatologica la possiamo osservare quando tutte le dimensioni attentive, in un tempo sufficientemente lungo, risultano iper o ipoattivate, in modo da "cristallizzare" la visione che abbiamo di noi stessi e del mondo.

    Per esempio, nella sofferenza depressiva, propriamente detta, talvolta la persona ha grandi difficoltà di movimento, lo sguardo è "spento", senza nessun accenno di ricerca visiva ed i pensieri rimangono cristallizzati in un aurea negativa. E' forte il senso di sconfitta, di incapacità personali, e domina il senso di sottomissione nei confronti delle negatività delle vita, quindi senza speranza per il futuro. Lo sguardo delle persone depresse è focalizzato verso i propri contenuti interni, che sono spesso di fallimento, di perdita, di deprivazione affettiva e di abbandoni.

    In un approccio integrato mente corpo, mobilitare lo sguardo verso un presente osservabile e desiderabile può rappresentare un progetto psicoterapeutico da percorrere insieme.

    • Blog
    • Paola Foggetti
      • 5 lug 2018
      • Tempo di lettura: 1 min

    Si accendono le emozioni: percorsi neuro-psico-fisiologici dell'esperienza estetica


    Le sensazioni e le percezioni accendono le emozioni. Le neuroscienze rivelano che le regioni del cervello specializzate nell'elaborazione dell'informazione visiva vengono attivate anche dal senso del tatto. In particolare la corteccia occipitale laterale, si attiva sia alla vista, sia sensazione tattile di un oggetto. Ma in sinergia, si attiva anche la corteccia occipitale mediale, indipendentemente dal fatto che l'oggetto venga percepito dall'occhio o dalla mano…


    Ma la percezione non coinvolge solo il cervello, in un'ottica più allargata, psicofisiologica, la percezione coinvolge l'intero sistema corpo e tutte le sue funzioni nella sua unità, appunto, psicofisica.

    Il modo di funzionare della mente caratterizza questa integrazione, che diviene, nel corso dello sviluppo, specificatamente individuale.

    In questa dimensione di integrazione mente corpo, ci collega immediatamente all'arte o meglio all'esperienza estetica dell'arte in cui è possibile esperire, ed esprimere, tutte le sensorialità.

    Quando guardiamo un quadro, ad esempio, immediatamente dopo la visione si attiva una rappresentazione multisensoriale nelle regioni superiori del cervello. Questa combinazione sensoriale ci permette di identificare i diversi materiali…


    Ma quella parte del cervello accende altre vie, collegandosi con parti più periferiche dell'organismo, come i visceri, la muscolatura, la cute. Questi a loro volta rimandano segnali di ritorno alle regioni del cervello deputate al riconoscimento e alla regolazione delle emozioni, come illustrato dall'immagine iniziale… L'esperienza di produrre e di esperire arte è un viaggio che prevede strade diverse e molti paesaggi … Vista, tatto, singolarmente o in combinazione tra loro sono in grado di reclutare i sistemi emotivi del nostro cervello: amigdala e ipotalamo … e se non abbiamo inibizioni, il sistema modulatorio dopaminergico ci farà vivere tutte le sfumature emotive.


    • Blog
    • Paola Foggetti
      • 7 gen 2018
      • Tempo di lettura: 0 min

    Seminario esperienziale emozioni e salute



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    Paola Foggetti:
    Psicologa clinica, psicoterapeuta

     

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