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  • Immagine del redattore: Paola Foggetti
    Paola Foggetti
  • 1 lug 2018
  • Tempo di lettura: 1 min

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Una Comunità è un insieme di persone che condividono un territorio, più o meno vasto, in cui i fattori ambientali si fondano via via con l'opera dell'uomo, in un reciproco adattamento. Una Comunità è un sistema che si è dato delle regole, delle norme di convivenza, che ha definito un'organizzazione amministrativa, dei ruoli, ma è anche un intreccio di legami affettivi, psicologici, di appartenenza e talvolta di conflitto.

Quando il territorio e l'insieme del sistema comunitario viene stravolto da eventi catastrofici, come accade a seguito di un terremoto di grandi dimensioni, l'osservazione e la valutazione del territorio colpito nei suoi diversi aspetti può rappresentare un passo fondamentale per ogni operatore di Comunità che voglia calare il proprio intervento in quella realtà, in maniera incisiva ed efficace.

Numerosi sono i fattori di rischio che interagiscono in una comunità ferita da un terremoto e l'analisi dei bisogni e delle risorse della collettività possono risultare degli indici necessari per scegliere le modalità di intervento più adatte ad uno certo tessuto sociale.

Tracciare un profilo globale di una comunità colpita da un evento sismico è un'operazione complessa e allo stesso tempo emotivamente coinvolgente, perché oltre alla conoscenza specifica territoriale, demografica, urbanistica, infrastrutturale, istituzionale, ci si inoltra nell'anima del territorio e del suo popolo. Quest'ultima dimensione antropologica/culturale/psicologica si ottiene dalla confluenza di molteplici fattori, oggettivi e relazionali, rappresentanti la memoria storica individuale e collettiva che viene svelata con rispetto e sensibilità.


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    Paola Foggetti
  • 1 lug 2018
  • Tempo di lettura: 1 min

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Pensare consapevolmente non può prescindere dal sentire, dal percepire e dal concepire. Il pensiero è molto di più delle sensazioni, ma non può nascere a prescindere da esse.

Mi occupo di integrazione mente corpo da 20 anni e continuo a sostenere che ogni evento umano è sempre psicofisico.

Il nostro modo di essere (mostrarsi e costruire modelli di significato) e di funzionare - in relazione- come umani, è determinato da un continuo movimento/contatto tra molteplici sistemi interni ed eterni al nostro organismo. Il proprio ambiente culturale, ovviamente, non vi è escluso.

E’ questo movimento circolare che determina la interconnessione tra le parti e tra i sistemi (cervello-corpo-cervello), forma l’identità e organizza la personalità.

L'interruzione del meccanismo integrativo pone in primo piano l'individuo, ovvero il processo integrativo stesso.

Il Trauma può rappresentare l'evento predittivo, per eccellenza, di una disintegrazione o di una interruzione tra i sistemi.

Ma non sono solo gli effetti degli eventi traumatici che disconnettono; un deficit nella regolazione emotiva, è anch'esso un fenomeno di mancata integrazione. E’ sempre il corpo che mostra, a vari livelli, una disconnessione, e la mente diviene un modo di essere del corpo. Le capacità cognitive superiori, di riflessione, di consapevolezza del momento presente, vengono meno. I sintomi somatici di allarme improvviso o, al contrario, di totale anestesia fisica ed emotiva prevalgono sulla propria esistenza. I pensieri possono divenire “contaminati” dalla paura, o al contrario essere disconnessi dalle memorie traumatiche.

Fonti

Commento su “Come in una bolla. La complessità di un disturbo Borderline” (P. Foggetti 2013), Rivista Psicobiettivo, 1, Franco Angeli Editore


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    Paola Foggetti
  • 28 giu 2018
  • Tempo di lettura: 1 min


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Tutte le emozioni sono importanti. Le emozioni sono la bussola che indica la direzione in cui siamo e che potremmo percorrere. Le scelte che potremmo compiere e perché.

Che abbiano una connotazione negativa o positiva aiutano gli essere umani a comprendere il momento presente, permettono di modulare le nostre azioni e contribuiscono a compiere delle scelte.

Le relazioni umane sono veicolate da esse.

Sono i meccanismi disregolati della mente che rendono le emozioni pericolose.

Non sono le emozioni che provocano malattia ma piuttosto meccanismi di regolazione non efficaci e strategie di coping insufficienti a fronteggiare e gestire lo stress.

Anche se hanno una base innata non sempre il nostro percorso evolutivo durante lo sviluppo permette di considerarle in modo adattivo.

Sappiamo riconoscerle e comunicarle.


Foto sculture artista coreana Jin Young Yu. fonte Keblog.it

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