Sappiamo che gli esseri umani hanno cinque modalità sensoriali: l’olfatto, l’udito, il tatto, il gusto e la vista. I loro sensori si chiamano esterocettivi. Ma sappiamo anche che questi sensi non sono l’unica fonte di stimolo che orienta il comportamento, le emozioni e i pensieri. Dobbiamo tener conto della vastità di informazioni che arrivano al cervello attraverso molteplici sensori presenti all’interno del nostro organismo. Queste sensazioni interne, ulteriori, forniscono importanti informazioni per la regolazione fisiologica. La psicofisiologia descrive questa modalità sensoriale come interocezione.
L’interocezione gestisce i processi somatici e, come altri sistemi sensoriali, presenta quattro componenti: 1. I sensori (interocettori) che si trovano in diversi organi interni (nel cuore, nel fegato, nello stomaco, nell’intestino etc..), per “sentire” le condizioni interne; 2.le vie sensoriali che inviano le informazioni sensoriali al cervello; 3. le strutture cerebrali che interpretano tali informazioni e organizzano risposte per l’adattamento delle condizioni interne; 4. le vie motorie che comunicano dal cervello agli organi interni per cambiare lo stato dell’intero organismo.
Le strutture cerebrali valutano, quindi, l’informazione interocettiva, la catalogano, la associano con le altre informazioni sensoriali e immagazzizano le associazioni nella memoria precedurale.
Questa consapevolezza funzionale, che ingloba dimensioni consce e inconsce, di quello che sta succedendo nel nostro corpo, sono di fondamentale importanza per comprendere lo stato di attivazione (arousal) dell’organismo e trovare una modalità di regolazione.
Questa capacità primaria, molto sviluppata nel neonato, in età adulta non si perderebbe da un punto di vista fisiologico, ma culturalmente, tenderebbe ad essere confusa o inglobata dalle funzioni cognitive superiori.
Recuperare e integrare le capacità innate psicoficologiche di regolazione rappresenta un processo fondamentale per la salute e il benessere .
Foto by Carlo Corti
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