Ci sono storie inenarrabili e non sempre sono cruente, anche se a volte lo sono.
Sono inenarrabili perché non esistono parole per descriverle.
Ci sono immagini o frammenti di immagini.
Anche gli odori risultano sconosciuti, si mescolano a immagini sfocate, senza contorni.
Quando niente di tutto questo non avresti mai potuto aspettarti.
Ci sono suoni che nessun pentagramma potrebbe mai riprodurre, nessuno strumento suonare, esistono solo nei tuoi ricordi, e appartengono a storie inenarrabili.
Allora non sai come raccontare, come spiegare quello che senti, anche le emozioni risultano vuote…
"Vorrei poter proiettare immagini, sensazioni fisiche, odori e suoni su uno strumento ancora inesistente che possa decodificare la mia mente e liberare la mia anima”.
(Paola Foggetti, in stampa)
In psicoterapia, ho sempre sostenuto che il lavoro sulle capacità percettive fosse molto importante in qualsiasi orientamento clinico. L’interesse e lo studio dell’integrazione dei livelli funzionali mente corpo ha da sempre accompagnato la mia visione olistica dell’individuo che nasce e si organizza all’interno del proprio contesto culturale e sociale.
L'interruzione del meccanismo integrativo pone in primo piano l'individuo, ovvero il processo integrativo stesso. Il Trauma può rappresentare l'evento predittivo, per eccellenza, di una disintegrazione o di una interruzione tra i sistemi. Nel trattamento dei disturbi post traumatici, l’attenzione ai processi percettivi e dissociativi della coscienza ha assunto un ruolo principale ed inevitabile. Le percezioni corporee degli stati dissociativi, le percezioni sinestesiche delle memorie traumatiche, divengono le basi da cui procedere verso l’integrazione e la risoluzione della sofferenza della persona. Dipinto di Lita Cabellut
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